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insegnante fa sostegno ad alunnaOre di sostegno assegnate troppo spesso solo grazie ai tribunali. Che ne è della scuola inclusiva?

L’integrazione degli alunni disabili nella scuola è una questione sempre attuale e mai del tutto risolta, insieme a quella  delle cattedre di sostegno non sufficienti a garantire il diritto allo studio agli allievi disabili. La situazione viene ormai sempre più spesso risolta nei tribunali, che in genere ripristinano le ore di sostegno sulla base del D. Lgs n. 112/98 e della sentenza della Corte Costituzionale n. 80/10. Quest’ultima ha sancito la garanzia del diritto allo studio e dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art 2, co 413-414 della L. n. 244/07, in cui si fissava un limite massimo dei posti di sostegno e si escludeva la possibilità di cattedre in deroga in presenza di studenti con disabilità grave.

UNA VALANGA DI RICORSI ‑¬â€˜ Numerosi ricorsi sono stati accolti in Calabria; a Cagliari nel Luglio scorso vi erano state venti sentenze ed altre decine di ricorsi erano stati depositati nelle settimane successive, più recentemente sono stati accolti i ricorsi di quindici famiglie ed altre trenta sentenze sono al momento attese; solo negli ultimi mesi il Tar di Palermo ha emesso oltre cinquanta sentenze; non diversamente a Viterbo si è espresso il Tar del Lazio come anche la sezione di Latina, che ha accolto il ricorso presentato da trenta famiglie, che si aggiungono a tante altre che hanno visto approvato il ricorso lo scorso anno e almeno altri 70 ricorsi sono già pronti; allo stesso modo si è espresso il Tar della Campania; il Coordinamento dei genitori della Capitale ha deciso di agire con un ricorso collettivo. Ovunque si cerca di trovare risorse aggiuntive per salvare il modello di scuola inclusiva e scongiurare il ripristino di scuole speciali, affermando il diritto costituzionale degli studenti disabili alla scuola. Famiglie e associazioni insorgono in tutta Italia. Una battaglia fatta di raccomandate e carte bollate. Molto spesso, al ripristino delle ore di sostegno, si aggiunge anche il risarcimento alle famiglie per il danno subìto.

L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA ‑¬â€˜ La deroga, dunque, cioè l’eccezionalità , è divenuta routine. Essa giunge in genere tardi, ad un terzo dell’anno scolastico, quando il percorso delle programmazioni e di inclusione dei nuovi progetti è ormai già ampiamente avviato. Le numerose sentenze che riassegnano le ore di sostegno danno certezze pratiche ma le motivazioni restano sanitarie. Le esigenze, cioè,  giustificano il maggiore numero di ore di sostegno e ciò è una garanzia per gli alunni circa il diritto al sostegno, ma ciò non è accompagnato da motivazioni delle sentenze che riguardino le ragioni pedagogiche o didattiche, il reale progetto di inclusione da parte di tutti i docenti. In esso, è fondamentale dirottare ogni intervento sinergico in direzione di un reale progetto di vita che, a partire dall’integrazione scolastica, accompagni fino a quella sociale. Purtroppo, però, finché questo compito sarà affidato a docenti che arrivano dopo diversi mesi dall’inizio della scuola - spesso per volontà dei tribunali - per poi essere nuovamente licenziati a fine anno scolastico, esso non potrà portare i risultati sperati poiché sarà impossibile predisporre ogni progettualità longitudinale e, quindi, ogni concreta integrazione. Non si potrà andare, cioè, oltre l’estemporaneità e la cura delle emergenze, in direzione di una scuola inclusiva di qualità .

APPROFONDIMENTI
Supporto alle famiglie

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AUMENTANO GLI ALLIEVI DISABILI MA NON GLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO
LE FAMIGLIE RICORRONO AI TRIBUNALI PER AVERE GLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO


Tina Naccarato

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