Una presa in carico efficace può portare al completo superamento del disturbo o a miglioramenti significativiI bambini generalmente imparano a parlare in tempi brevi, tramite l'esposizione al linguaggio degli adulti. Per alcuni di essi, però, questo processo non è affatto semplice; anzi, i ritmi di sviluppo del linguaggio mostrano molta variabilità individuale: nel 10-20% di bambini di 2 anni è stato riscontrato un ritardo linguistico, pur in assenza di patologie. Non si tratta, infatti, di un ritardo nello sviluppo cognitivo; anzi, spesso i bambini che parlano tardi possiedono ottime capacità intellettive e usano correttamente la mimica, la gestualità e la prosodia. Vi è però un ritardo fonologico e, quindi, nel lessico. Alcuni di essi a tre anni hanno già recuperato il ritardo, per altri esso si risolve intorno ai 4-5 anni; in alcuni, però, si prolunga e persiste divenendo un fattore di rischio per lo sviluppo di un Disturbo specifico di Apprendimento (DSA), la dislessia.
Il periodo utile per uno sviluppo delle abilità di linguaggio è nelle fasi molto precoci della vita e l'individuazione tempestiva di eventuali disturbi (entro i 3 anni) consente di impostare interventi in grado di favorire le competenze linguistiche e prevenire l'insorgenza della dislessia. A tal fine, l'IRCCS Medea - La Nostra Famiglia ha avviato una ricerca con lo scopo di identificare i segnali predittivi dei disturbi della comunicazione e del linguaggio, approvata dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) del Ministero della Salute. Si tratta di un progetto basato su una metodologia di screening americana, ritenuta uno strumento molto valido per l'individuazione precoce dei bambini che potrebbero sviluppare disturbi del linguaggio e future forme di dislessia. Uno studio longitudinale seguirà nel tempo un campione di bambini di tre anni: i piccoli che risulteranno positivi allo screening seguiranno un percorso di potenziamento linguistico durante le attività didattiche e/o di riabilitazione.
Anche a Modena è attivo un progetto avviato ormai da diversi anni dal comune, dalle scuole e dall'AUSL, con la supervisione del Centro regionale per le abilità linguistiche e cognitive. Ogni anno vengono formati circa 250 insegnanti sul monitoraggio dei percorsi di apprendimento della lettura e della scrittura e sulle modalità di intervento utile. Le prove utilizzate vengono raccolte in una banca dati, con l'obiettivo di individuare precocemente i bambini che potrebbero avere difficoltà di letto-scrittura ed avviare gli interventi necessari in tempi brevi.
E' dunque possibile identificare molto presto le situazioni che potrebbero evolvere in direzione della dislessia. Purtroppo, spesso ce ne accorgiamo soltanto quando i bambini arrivano a scuola, quando emergono in maniera evidente le difficoltà nella lettura. Se però, invece, la diagnosi è precoce, l'intervento logopedico può essere tempestivo. Si ritiene che l'efficienza nella presa in carico possa portare anche al recupero completo in circa il 30% dei casi, mentre gli interventi tardivi o la mancanza di essi, comportino un significativo o completo mantenimento del disturbo.
APPROFONDIMENTI
In disabili.com
Dislessia: tra innovazione e pregiudizio
Disturbi specifici di apprendimento: dislessia, disortografia, discalculia, disgrafia
Tina Naccarato
