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logo centro cardinal ferrariRimettersi al volante significa riacquistare autonomia lavorativa e sociale

Sono 119 i pazienti che dal 2006 hanno partecipato al progetto del Ritorno alla Guida in sicurezza del Centro Cardinal Ferrari. Di questi già 82 hanno riottenuto la patente dopo aver superato con successo l'esame di guida, 37 di loro hanno ripreso a guidare grazie all'aiuto di adattamenti (cambio automatico, pomello al volante, centralina alla guida, parcheggiatore automatico e così via).

Il Ritorno alla Guida sicura dopo grave cerebrolesione acquisita (GCA) è un progetto di cui il Centro Cardinal Ferrari si è fatto promotore, a partire dal 2006. Si tratta di un progetto multidisciplinare, fra i pochissimi in Italia, realizzato in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ufficio Motorizzazione Civile di Parma, la CONFARCA (Confederazione Autoscuole Riunite e Consulenti Automobilistici), la Cooperativa Sociale All Mobility di Reggio Emilia e l'Autoscuola Moderna di Parma e l'Autoscuola Gatti  di Reggio Emilia per il Campo prova.

Il ritorno alla guida di un autoveicolo rappresenta un'esigenza molto sentita per coloro che sono portatori di esiti di una grave lesione cerebrale (traumatica o non) e hanno trascorso un periodo della propria vita in coma, in particolare per quanto riguarda le persone giovani e in età lavorativa.
Una richiesta molto forte da parte dei diretti interessati, cui spesso corrisponde una preoccupazione dei familiari, che temono che i loro congiunti non abbiano recuperato un pieno controllo delle competenze necessarie per guidare in sicurezza. "Il progetto riaccompagna alla guida i pazienti, tramite una revisione attiva della patente, vi è il coinvolgimento diretto degli istruttori di scuola guida nel team, lavorando su pista protetta e poi su strada con prove di difficoltà crescente - spiega Donatella Saviola medico responsabile del Day Hospital del CCF -  il programma permette di valutare le capacità residue del paziente, attuare percorsi riabilitativi mirati, anche attraverso l'utilizzo del simulatore di guida per individuare eventuali adattamenti all'autoveicolo - continua -, l'obiettivo è accompagnare i candidati fino al conseguimento dell'abilità psicofisica e all'esame pratico, oltre a controllare la gestione del rischio e  le abilità di problem solving tramite il Gruppo Guida - conclude - è un progetto che ha consentito a molti partecipanti di riprendere un'attività lavorativa o scolastica, rendendosi autonomi". I partecipanti,  provenienti da tutta Italia, ritornano periodicamente al Centro, il progetto prevede, infatti, il follow up prolungato nel tempo, anche a quattro anni di distanza dalla ripresa della patente.

L'aspetto innovativo del Ritorno alla Guida consiste, soprattutto, nell'offerta di un servizio "chiavi in mano", che coinvolge un team multidisciplinare composto da medici, fisioterapisti, psicologi, psicomotricisti, tecnici ortopedici specializzati nell'adattamento degli autoveicoli e istruttori di scuola guida specificamente formati alla grave cerebrolesione acquisita. Coinvolto nel progetto anche un familiare di riferimento (care giver) che inizialmente fa da supervisore, poi diventa osservatore e garante della sicurezza del paziente che torna alla sua vita quotidiana (ad esempio, facendosi promotore del rispetto delle eventuali limitazioni: guida solo di giorno, su percorsi noti, e così via).


INFO:

Centro Cardinal Ferrari



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Redazione

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