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team chirurgico dell'intervento di ricostruzione cranicaAll'Ospedale Ca' Foncello di Treviso corretta una malformazione cranica congenita che colpisce una persona su diecimila


E' anche grazie alla tecnologia, e in particolare alle conoscenze più recenti legate Computer-assisted surgery (CAS) che consentono di pianificare e realizzare in modo virtuale quello che viene poi riprodotto in sala operatoria, che un innovativo intervento chirurgico ricostruttivo effettuato a Treviso nelle scorse settimane ridarà nuova vita a un piccolo nato con una malformazione cranica.

Presso la Neurochirurgia dell'Ospedale Ca' Foncello, diretta dal prof. Pierluigi Longatti, in team con la Chirurgia Maxillo Facciale, diretta dal dottor Luca Guarda Nardini, è stato corretto il cranio di un bambino di quasi un anno affetto da plagiocefalia, una malformazione cranica congenita che colpisce 1 persona su 10.000, dovuta ad una prematura fusione della sutura coronale del cranio che comporta un accrescimento asimmetrico del cranio stesso.

INTERVENTO TEMPESTIVO - E proprio l'asimmetria del cranio è l'elemento su cui si è intervenuto. Effetti estetici a parte, la terapia chirurgica deve essere condotta a pochi mesi dalla nascita affinché lo sviluppo cranico e cerebrale possa avvenire il più fisiologicamente possibile. L'asimmetria causata dalla deformità cranica, infatti, può incidere sullo sviluppo di parti del cervello che, nei primi due anni di vita, raddoppia il volume.  La correzione della malformazione, inoltre, ha una importanza che investe anche il superamento di problematiche psicologiche e relazionali, conseguenti all'aspetto che il volto  del piccolo avrebbe potuto assumere.

TECNOLOGIA PER SALUTE ED ESTETICA - Salute ed estetica del bambino, quindi, sono stati salvaguardati. "Al fine di un risultato ottimale questo è uno dei rari eventi in cui, estetica e sviluppo neuropsicologico vanno di pari passo e, preservando l'uno, sicuramente l'altro è garantito - sottolinea il dr. Guarda Nardini, primario di Chirurgia Maxillo Facciale -. Per la buona riuscita dell'intervento, infatti, risulta di fondamentale importanza la corretta simmetrizzazione della scatola cranica. Fino ad ora, un'armonica proporzione era legata all'esperienza e all'occhio del chirurgo ma non su valori volumetrici o numerici; i frammenti cranici ed orbitari una volta sezionati venivano riposizionati e stabilizzati basandosi sul "senso estetico" dell'operatore. Ora viene in soccorso l'intelligenza artificiale, le tecniche radiografiche, le metodiche CAD/CAM, la tecnologia additiva, la stampa 3D e tutte le conoscenze più recenti legate Computer-assisted surgery (CAS). La tecnica del Mirroring o dello Specchio, nello specifico, partendo dai dati del cranio del paziente, ottenuti per mezzo di una TAC, ha reso possibile eseguire una ricostruzione tridimensionale dalla quale si è potuto riprodurre, grazie alla tecnologia CAD/CAM, la replica fedele del cranio del paziente consentendo di valutare le esatte alterazioni ossee e valutare l'esito previsto e, soprattutto, voluto dall'equipe medica".


LA TECNICA DELL'INTERVENTO -   Nello specifico, dopo aver identificato le zone soggette a rimodellazione, sono state tracciate e disegnate direttamente sulla replica della parte interessata  le osteotomie, ovvero i ricostruzione cranica tagli delle pareti superiori delle orbite, della regione temporale e di quella frontale che nella pratica corrente i chirurghi effettuano direttamente in sala operatoria, ha spiegato il dr. Guarda Nardini. "Successivamente acquisite, con una scansione ottica per poterle digitalizzare e utilizzare come linee guida, sempre al computer, sono stati riposizionati i singoli frammenti ossei ottenuti con una chirurgia virtuale che tiene conto delle conformazioni ideali per ottenere una valida simmetria del cranio. In sala operatoria, infine, è stata ripercorsa chirurgicamente tutta l'operazione pianificata in precedenza, supportata da dime di taglio e di fissaggio prodotte espressamente per questo caso, oltre che dalle due riproduzioni in scala 1:1 del paziente. La posizione ideale dei segmenti ossei così ottenuta è poi stata stabilizzata mediante l'utilizzo di particolari placche e viti di acido polilattico che hanno la caratteristica di andare incontro a lento riassorbimento e quindi di permettere al cranio uno sviluppo non vincolato da interferenze di tipo meccanico".


L'intervento, eseguito in sala operatoria dalla dr.ssa Marina Mazzucco, direttore dell'Unità di Neurochirurgia Pediatrica, dal dr. Guarda Nardini e dall'anestesista dr. Enrico Bosco è durato circa cinque ore. Il decorso post operatorio del piccolo paziente è avvenuto senza complicazioni e, dopo sei giorni dall' intervento, è stato dimesso. Il bambino è seguito dagli specialisti del Ca' Foncello e in questi giorni sta godendo coi genitori le meritate vacanze.


Per info:

Contatto dr. Guarda Nardini: luca.guarda@unipd.it

In disabili.com:     

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Redazione


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