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reumaticoE’ ormai inderogabile la necessità di mettere mano a una programmazione socio sanitaria in grado di prevedere gli effetti delle scelte sul lungo termine, che non possono più essere solo quelle dei tagli

Tra tutte, le malattie reumatiche si trovano ad essere tra le prime cause di inabilità temporanea e disabilità permanente. In Italia si  stima che i malati reumatici tocchino e sforino il tetto dei 5milioni di persone, con forme più o meno croniche che possono, in casi gravi, andare oltre i problemi osteoarticolari  e coinvolgere organi interni che possono essere cuore, reni, polmoni ecc. Si tratta di patologie che colpiscono tutte le fasce di età , e che coinvolgono in particolare la popolazione femminile, con potenzialità di essere particolarmente disabilitanti.
   
LA VITA DI UN MALATO REUMATICO - Sono davvero tante le ripercussioni che queste patologie portano sulla vita di chi ne è affetto. Come evidenziato dallo studio osservazionale RAPSODIA (La Qualità di Vita e i bisogni dei pazienti con Artrite Reumatoide, Artrite Psoriasica e SpOnDIlite Anchilosante) condotto da Roberto Giacomelli, Direttore del Dipartimento di Reumatologia dell'Università degli Studi dell'Aquila, di cui vi abbiamo dato nota, le patologie reumatiche hanno un impatto in primis sulla vita lavorativa delle persone (si tratta della prima causa di assenze lavorative),  ma non solo. Quando non le attività lavorative o addirittura le azioni quotidiane, è il tempo libero a subire il peso delle difficoltà ad esempio a dedicarsi ad uno sport. Inabilità che comportano conseguenze sul piano anche psicologico, con aumento di ansia e depressione tra i malati.

I TAGLI DI OGGI E GLI EFFETTI DOMANI ‑¬â€˜ L’incidenza di queste patologie, e lo stesso costo sul sistema sanitario nazionale ne fanno  una priorità da non rimandare. Il miglioramento dell’assistenza e una maggiore attenzione alla qualità della vita di chi ne soffre sono gli obiettivi di una riorganizzazione che nel nostro Paese si rende ormai necessaria. A ricordarlo sono anche ANMAR (Associazione Nazionale Malati Reumatici), CITTADINANZATTIVA, SIR (Società Italiana di Reumatologia) e CROI (Collegio dei Reumatologi Ospedalieri Italiani), che lanciano un campanello d’allarme sulla necessità di ripensare l’organizzazione dell’assistenza reumatologica su scala nazionale, basata sulla diagnosi precoce in ambito specialistico e su trattamenti preventivi, per ridurre l’impatto della malattia sulla qualità di vita dei cittadini ed abbattere gli enormi costi economici e sociali derivanti dalla progressiva invalidità di chi ne è colpito.
 
Come leggiamo in questo appello, alla base di queste proposte la considerazione che un efficace piano di programmazione socio sanitaria debba prevedere gli effetti delle scelte sul lungo termine: negare prestazioni  appropriate e innovative, per abbattere oggi la spesa sanitaria, significa generare effetti disastrosi nel medio lungo termine, sia da un punto di vista di qualità della vita che in termini di capacità produttiva dei pazienti/cittadini, con conseguente impoverimento generale del Sistema-Paese.

NUOVE AZIONI DALLA NUOVA LEGISLATURA
- La richiesta è quindi netta, e si rivolge a tutti i rappresentanti dei partiti politici e a coloro che, in questa nuova legislatura che si andrà a formare, si occuperanno di sanità e tematiche sociali. Quattro i punti in cui la petizione si articola: Realizzazione di un Piano nazionale, da approvare in sede di Conferenza-Stato Regioni, sulle patologie reumatiche, con particolare riferimento a quelle ad insorgenza in età lavorativa e ad alto potenziale invalidante; Progettazione e implementazione delle reti reumatologiche in tutte le Regioni, reperendo le risorse necessarie nell’ambito della ripartizione annuale delle quote del Fondo Sanitario Nazionale vincolate agli obiettivi di Piano Sanitario Nazionale; Offerta di assistenza ospedaliera reumatologica adeguata e integrata con il territorio, in grado di rispondere tempestivamente e in modo efficiente, efficace e appropriato al bisogno di salute delle persone con patologie reumatiche;  Programmazione e formazione di un numero adeguato di medici specializzati investendo maggiormente nelle scuole di specializzazione universitarie in Reumatologia.

IL PROGETTO FIT FOR WORK - Questo appello si inserisce nel progetto €˜Fit For Work‑¬ di respiro internazionale dedicato all’impatto dei disordini muscolo-scheletrici sulla vita lavorativa. Partito nel 2007, il progetto interessa 30 paesi europei, e ha promosso una indagine su ciascuno di essi, circa territorio l’impatto delle patologie muscolo-scheletriche sulla vita professionale di migliaia di lavoratori, per valutarne effetti e costi. Da qui, un rapporto per ciascuna nazione nel quale sono state indicate delle raccomandazioni a tutti gli attori  interessati (dai lavoratori, alla classe manageriale, ai Governi).


Video il malato reumatico di Anmar Italia




PER INFO:

www.anmar-italia.it
 
IN DISABILI.COM:

DA OGGI I MALATI REUMATICI AVRANNO UNA TUTELA IN PIU' CON L’APMAR

LA VITA A META’ DEL MALATO REUMATICO E I SUCCESSI DELLE NUOVE TERAPIE


Redazione



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