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In vista della  Conferenza Nazionale sulle Politiche della disabilità l'Osservatorio Nazionale mette sul piatto un programma ricco. Ma la sfida è grande

I prossimi 16 e 17 settembre a Firenze si terrà la Conferenza Nazionale sulle Politiche della disabilità, nella quale verrà presentata la proposta del Programma di Azione Biennale stilato dall'Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità.
Compito principale di questo gruppo, che è stato istituito nel 2009 e opera presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è quello di monitorare e promuovere la attuazione dei principi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità che l'Italia ha ratificato nel 2009 (Legge 18/09).

In occasione della Conferenza di questo weekend, si discuterà intorno a questo programma di interventi che il Governo dovrebbe mettere in pratica con coinvolgimento e raccordo operativo di attori istituzionali e non, tra Amministrazioni, Regioni, Province, Enti, Associazioni. Programma che, si legge nella presentazione, riprende in larga misura la struttura del precedente  (presentato nel 2013, ndr).

E se sono tanti - tantissimi - gli interventi che sarebbero necessari oggi nel nostro Paese, nel tentare una estrema sintesi delle azioni di questo Programma, vengono segnalati alcuni punti focali:

- Riforma del Riconoscimento/certificazione della condizione di disabilità - Da raggiungere superando un sistema già il precedente Programma aveva ampiamente descritto come obsoleto, complesso, generatore di possibili diseguaglianze, in ogni caso lontano dallo spirito e dalla lettera della Convenzione ONU.

- Politiche, servizi e modelli organizzativi per la vita indipendente e l'inclusione nella società  - Così leggiamo:  Deve essere realizzato uno sforzo straordinario di innovazione e di formazione degli operatori. Il Programma d'Azione propone nuovi criteri di qualità e accreditamento dei servizi, l'adozione di linee guida per promuovere i processi di vita indipendente e la deistituzionalizzazione e una revisione dei nomenclatori di servizi e prestazioni per accogliere una nuova generazione di interventi per la promozione della partecipazione e eguaglianza delle persone con disabilità. Il Programma d'Azione riprende e sostiene con forza la proposta di abrogazione dell'interdizione.

- Salute, diritto alla vita, abilitazione e riabilitazione - Il Programma individua tutta una serie di azioni specifiche e puntuali per arricchire e consolidare i Livelli Essenziali di Assistenza e l'integrazione sociosanitaria. Tra i temi il Nomenclatore tariffario delle protesi, la necessità di un intervento specifico e mirato in tema di qualità della diagnosi e intervento a favore della popolazione con disabilità intellettiva e disturbo psichiatrico, l'attuazione della recente Legge sull'Autismo e delle indicazioni delle linee guida sull'Autismo.

- Processi formativi ed inclusione scolastica - La linea di intervento su scuola e formazione delinea una serie di azioni che dovrebbero essere orientate nel senso di consolidare e rendere più efficace il processo di inclusione scolastica ma anche formazione dei docenti.

- Lavoro e occupazione- Qui si prevedono interventi per aggiornare aspetti specifici della la normativa per renderla più efficace nell'offrire occasioni di lavoro e la sicurezza dei lavoratori. Linee di lavoro specifiche riguardano la qualità dei servizi di collocamento mirato su tutto il territorio nazionale.

- Promozione e attuazione dei principi di accessibilità e mobilità  - Rispetto a questi tempi, tra le altre cose, la linea progettuale indica la necessità di procedere ad una importante revisione delle normativa italiana in tema di accessibilità dell'ambiente fisico, urbano ed architettonico, che, sebbene a suo tempo innovativa e all'avanguardia, necessita oggi di essere aggiornata per consentire una piena adozione e diffusione dei principi della progettazione universale


Tutte proposte, aggiungiamo noi, sacrosante, utilissime, essenziali, quando non già urgentissime. Ma le domande che in molti si fanno sono: sarà l'ennesimo elenco disatteso?  (Qui un'ottima analisi del sito specializzato Handylex dà alcuni utili dati  sui punti realizzati del Programma 2013)
Si tradurrà in reali, concreti interventi, o la Convenzione sarà ancora un obiettivo che come Paese non riusciamo a centrare? E' su questo che dobbiamo rispondere: lo dobbiamo non  tanto (non solo)  all'ONU che ci bacchetta,  ma a tutti i cittadini italiani con e senza disabilità.


Redazione


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