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martelletto di  tribunale In riferimento a un articolo del D.L. n.66/2014 “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale”, l’Anffas segnala il rischio della riduzione del numero di prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e sociali per disabili

L’Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, per voce del suo Presidente, Roberto Speziale, scrive direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro del Lavoro e delle politiche Sociali, ai Deputati della Repubblica Italiana e agli Organi di stampa, chiedendo un intervento diretto alla normativa, utile a eliminare il rischio di riduzione dei servizi diretti alle persone con disabilità.

L’Anffas si riferisce al D.L. n.66/2014 “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale”, e in particolare all’art. 8 comma 8 lett. a) del testo di conversione già approvato dal Senato della Repubblica in data 4 giugno 2014 ed ora trasmesso alla Camera dei Deputati per la definitiva approvazione, che chiede di emendare.

"Tale lettera a) – dichiara Anffas -  autorizza infatti le Pubbliche Amministrazioni a ridurre del 5% i corrispettivi dei contratti di fornitura di beni e di prestazione di servizi in essere o in fase di stipula a seguito di avvenuta aggiudicazione al 24.04.2014, indipendentemente dalla tipologia dei fruitori e dalla tipologia dei servizi erogati, realizzando ancora una volta un taglio lineare della spesa pubblica".
Il problema, nel caso dell’applicazione “pedissequa”, ai servizi rivolti alle persone con disabilità, secondo l’Anffas “comporterà la riduzione del numero di prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e sociali per tali persone (che, invece, devono essere beneficiarie di servizi appartenenti ai livelli essenziali di assistenza) e conseguentemente una riduzione dei livelli occupazionali per fasce di lavoratori non tutelati nel settore da ammortizzatori sociali”.


A rischio sarebbero quindi i diritti fondamentali delle persone con disabilità e dei loro genitori e familiari in tutta Italia che Anffas rappresenta, ma anche, aggiunge l’associzione, l’intera tenuta del sistema del welfare, già pesantemente compromessa da ulteriori tagli lineari già precedentemente realizzati.


Conclude l’Anffas: “Per tale motivo, la nostra Associazione, che rappresenta oltre 15.000 persone con disabilità intellettiva e/o relazionale e loro famiglie in tutta Italia, fa appello al senso di responsabilità ed attenzione al rispetto dei diritti umani di tutte le persone delle SSLL, con particolare riferimento agli Onorevoli Deputati chiamati ad approvare tale testo entro il 24 giugno p.v., richiedendo di emendare l’art. 8 comma 8 lett. a) del d.l. n. 66/2014, escludendo dall’ambito applicativo della medesima norma i servizi rivolti alla tutela dei diritti e della salute delle persone con disabilità.


Per info:
http://www.anffas.net


IN DISABILI.COM:

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Redazione


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