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soldiFedersolidarietà : l'innalzamento dal 4% al 10% dell'Iva sui servizi socio-sanitari svolti dalle cooperative sociali previsto dalla Legge di Stabilità è un provvedimento che mina al cuore l'assistenza

Ancora sulla Legge di Stabilità , che dopo la modifica alla forma iniziale, risulta comunque un testo che picchia duro sulle tasche dei cittadini. Pur con l'eliminazione di due commi molto discussi che avrebbero colpito direttamente le persone disabili (vedi decurtazione retribuzione dei permessi lavorativi per dipendenti pa e tassazione delle pensioni di invalidità ), alcune delle rimanenti misure andranno comunque a gravare sulle spalle dei cittadini con disabilità , in maniera indiretta. Tra questi, l'iva che passa dal 4 al 10% per le cooperative sociali, con conseguente aumento dei costi dei servizi.

La Federsolidarietà non ci sta, ed esprime nel comunicato che segue, tutta la sua preoccupazione.

Un nuovo salasso si abbatte sulla cooperazione sociale, un salasso da oltre mezzo miliardo di euro per Pubblica Amministrazione e famiglie e un boomerang per le entrate fiscali. E' questo il conto, pesantissimo, che pagherà la cooperazione sociale se verrà approvato il Disegno di Legge di Stabilità 2013 proposto dal Governo Monti che prevede dal 1° gennaio 2013 l'innalzamento dal 4% al 10% dell'Iva sui servizi socio-sanitari svolti dalle cooperative sociali. Un aumento che mina al cuore l'assistenza agli anziani, ai portatori di handicap, ai tossicodipendenti, ai minori che vivono in condizioni di disagio, ai disabili.
 
Per Massimo Minelli, Presidente di Federsolidarietà Lombardia "è un colpo durissimo per la cooperazione sociale e per tutte le realtà del non profit che operano nel settore socio-sanitario lombardo, che si aggiunge ai provvedimenti di Regione Lombardia, che hanno di fatto prodotto una contrazione di risorse per le cooperative. Le regole di sistema 2011 hanno tagliato del 2% i budget disponibili. I nuovi requisiti trasversali di accreditamento impongono costi aggiuntivi per le imprese. La scelta di destinare quasi la metà della spesa socio-sanitaria attraverso la forma del voucher crea notevoli difficoltà a programmare nel tempo i servizi. Ed infine sottolineo la mancata stabilizzazione dei numerosi progetti annuali finanziati dalla Regione".
 
Ma è un colpo durissimo che rischia di scaricarsi sul welfare che, senza l'apporto della cooperazione sociale, non è in grado di rispondere ai bisogni crescenti della popolazione.
Un colpo durissimo che pagheranno le famiglie più fragili ed in parte gli enti locali, sui quali si scarica l'aumento dell'IVA ma che pagheranno le stesse cooperative sociali in termini di riduzione delle risorse e contrazione della domanda.
Un colpo che mette a rischio 60.000 posti di lavoro creati dalla cooperazione sociale di servizi in Lombardia, per il 65% occupazione femminile.
 
Il Governo continua a considerare  la spesa sociale come spesa improduttiva per il Paese, come un onere da tagliare a tutti i costi. La stessa pratica è stata applicata sulla riduzione dei tetti sulla deducibilità delle detrazioni che avrà l'effetto di scoraggiare le famiglie che si fanno carico di una spesa diretta per le prestazioni sociali. L'effetto sarà solo quello di incentivare la spesa sociale privata "in nero", come l'assistenza delle badanti.
 
Già quest'estate con la spending-review, il Governo aveva deciso pesanti tagli al welfare senza alcun confronto con il terzo settore, un terzo settore ed una cooperazione sociale in particolare, che da tempo avanza proposte di riforma, per un welfare promozionale che sia una leva dello sviluppo e della crescita intelligente, sostenibile ed  inclusiva. La coesione sociale, gli investimenti in cure relazionali, sulla famiglia e sulla natalità , nella scuola,  per contrastare le povertà sono leve di sviluppo a lungo termine. Ma per rendere concreto l'effetto moltiplicatore di tali investimenti bisogna evitare l'attuale logica che propende per una spesa sociale fagocitata in modo prevalente da ammortizzatori  sociali e prestazioni monetaria dirette, al punto che è stata prosciugata la spesa per politiche di sistema sul welfare locale.
"Auspico - aggiunge Massimo Minelli - che i parlamentari che conoscono il prezioso lavoro da noi svolto con le persone e le famiglie, sappiano trovare un'intesa per modificare il decreto Monti, salvaguardando i cittadini e gli enti locali da un altro assurdo ed evitabile balzello."

FEDERSOLIDARIETA' - CONFCOOPERATIVE LOMBARDIA                                                      
 castelnovo.p@confcooperative.it
 
in disabili.com:                      
                           
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Redazione

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