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balduzzi_serioSarà il Consiglio dei Ministri a decidere. Per ora sollevati dubbi di costituzionalità , di copertura e di merito sulle norme previste

Verrà discusso domani, tra le molte polemiche, il Decreto Legge recante disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del paese, meglio conosciuto come riforma Balduzzi. L’ ultima bozza della riforma , datata 28 agosto, prevede diverse norme che interessano le persone con disabilità .

LA BOZZA -
La bozza del decreto legge prevede 27 articoli volti a riformare gran parte della sanità così come la conosciamo oggi. Tra i primi obiettivi di Balduzzi troviamo il riordino dell’assistenza territoriale e per la mobilità del personale delle aziende sanitarie, la riformulazione del principio dell’intramoenia, la riforma della dirigenza sanitaria, i famigerati LEA (livelli essenziali di assistenza) e il programma nazionale per la non autosufficienza.
Nella bozza ci sono anche diverse disposizioni in materia di edilizia sanitaria e controlli, di registri e fascicolo sanitario elettronico, disposizioni su indennizzi, sulla vendita di tabacco, sulle emergenze veterinarie. Si parla poi di farmaci, dalla ricerca ai brevetti passando per la riclassificazione. Una speciale attenzione è rivolta a emoderivati e medicinali omeopatici, entrambi bisognosi di revisione. Infine si parla di questioni economiche: razionalizzazioni, tariffe, costi.

LEA, MALATTIE CRONICHE E MALATTIE RARE ‑¬â€˜
L’aggiornamento dei Lea previsto da Balduzzi interesserebbe i malati rari e cronici, unitamente a prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette da dipendenza da gioco d’azzardo patologico, problematica a quanto pare molto sentita nel nostro paese.
Per quanto riguarda le malattie rare e croniche, spesso disabilitanti, la bozza parla di €˜riformulazione degli elenco delle malattie croniche di cui al decreto del Ministro della sanità 28 maggio 1999, n.329 e delle malattie rare di cui al decreto del Ministro della sanità 18 maggio 2001, n.279, al fine di assicurare il bisogno di salute, l’equità nell’accesso all’assistenza, la qualità delle cure e la loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze.‑¬
La riformulazione dell’elenco è volta ad allargare l’attuale lista di malattie rare e croniche che prevedono l’esenzione completa dalla partecipazione alla spesa sanitaria.  Le malattie rare attualmente riconosciute dal SSN sono 485 (per circa 95 mila malati) e pare che l’elenco sarà rimpinguato con un ulteriore centinaio di malattie, non di più. Considerando che in Italia i soli malati rari sono circa 2 milioni quanti potranno essere i malati rari che continueranno a pagare cure e terapie di tasca propria? Decisamente troppi. Ricordiamo inoltre che l’Italia non dispone ancora di un piano nazionale per le malattie rare, previsto dall’Unione Europea con termine massimo per il 2013.

LA NON AUTOSUFFICIENZA ‑¬â€˜ Il Programma Nazionale per la non Autosufficienza è stato previsto nel 2003 (Legge 131/2003) e non ancora adottato. Balduzzi intende attuarlo entro il 31 dicembre 2012, per rispondere in maniera adeguata ai bisogni delle persone anziane e disabili, in condizione di non autosufficienza. Il Programma sarà €˜l’insieme di misure coordinate e di azioni che Stato, Regioni e Autonomie locali, per le competenze e funzioni di rispettiva competenza si impegnano a erogare in forma integrata e coordinata, uniformemente sul territorio nazionale, in materia di prestazioni assistenziali per la non autosufficienza in ambito sanitario, sociosanitario e sociale al fine di garantire i livelli essenziali di cui all’articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione, compresi quelli garantiti dall’indennità di cui alla legge 11 febbraio 1980, n 18.‑¬

Il Programma sarà rivolto in prima applicazione €˜alle persone che hanno subito una perdita permanente, totale o parziale, delle abilità fisiche, psichiche, sensoriali, cognitive e relazionali, a seguito di patologie congenite o acquisite o di disabilità con conseguente incapacità di compiere gli atti essenziali della vita quotidiana o di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore. Le citate condizioni di bisogno sono valutate tenendo conto della situazione economica equivalente  e del supporto della famiglia o di chi ne fa le veci. Il Programma prevede l’elaborazione di nuovi strumenti valutativi in grado di misurare anche i fattori di interazione con l’ambiente di vita.‑¬

LA VALUTAZIONE DELLA NON AUTOSUFFICIENZA - Il programma prevede dunque anche la valutazione della non autosufficienza, che sarà effettuata dalle aziende sanitarie locali €˜attraverso le Commissioni di cui alla legge 15 ottobre 1990, n. 295, integrate con medici specialisti in materia geriatrica o neurologica in relazione all’età della persona e da un assistente sociale designato dal Comune di residenza di chi chiede l'accertamento. Le Commissioni, ai fini del Programma di cui al primo comma, in aggiunta all’accertamento delle condizioni psico-fisiche, valutano anche il grado di autonomia della persona, secondo i parametri di cui al decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali  del 17 dicembre 2008, integrati, per gli aspetti sociali, dai parametri inseriti nella scheda del Sistema informativo nazionale per la non autosufficienza (SINA). Il Programma, prevede, altresì, l’elaborazione di una proposta relativa alla definizione di un nuovo modello di gruppo interdisciplinare e interprofessionale cui affidare i compiti di accertamento.‑¬

Le prestazioni che saranno assicurate da Stato, regioni o dalle autonomie locali secondo questo modello sono classificate in tre tipologie: cura e tutela domiciliare di media/bassa intensità ; cura e tutela domiciliare ad elevata intensità ; assistenza residenziale presso residenze sanitarie assistite o altre forme residenziali a diversi livelli di intensità sanitaria.

La priorità sarà data alle cure domiciliari, che dovranno ‑¬â€˜ secondo Balduzzi ‑¬â€˜ costituire almeno il 60 % degli interventi erogati. Il programma prevede inoltre che gli elementi essenziali per la conduzione delle attività assistenziali siano: la presa in carico individuale sociosanitaria derivata dalla valutazione multidimensionale e l’erogazione integrata, secondo i principi della continuità assistenziale, delle prestazioni sanitarie, sociosanitarie e sociali, richieste dal progetto personalizzato.

PER APPROFONDIRE:

Potete consultare la bozza a questo link.

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Ilaria Vacca

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