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Le scrivo queste poche righe per avere, se è possibile, qualche informazione. Sono dipendente di un Consorzio di Bonifica  assunto dall'ufficio di collocamento per disabili dall'anno 2001, con il 75% di percentuale di invalidità e con difficoltà alla deambulazione, perché avendo l'arto sinistro più corto di circa 30 cm, ho una protesi di compensazione rigida. Consideri che cammino con due stampelle. Preciso che gli uffici sono collocati al piano primo dello stabile e non è presente l'ascensore. Questa situazione va avanti esattamente dal maggio del 2001 ed avendo fatto già diverse segnalazioni e richieste, anche attraverso il mio sindacato, non ho mai ottenuto neanche mezzo risultato. Continuo giornalmente a dovermi sobbarcare 25 gradini per accedere al posto di lavoro. Consideri che già da qualche anno, mi avevano diagnosticato dell'artrosi al ginocchio destro e non vorrei ritrovarmi poi a  dover chiedere conto anche di questo problema.... Non so più quale strada percorrere affinché l'amministrazione o il proprietario dello stabile, si decidano una volta per tutte all'abbattimento delle barriere architettoniche. Volevo far scrivere direttamente sui quotidiani ma preferisco scrivere prima a lei, per avere un suo pregiatissimo consiglio su come comportarmi.
Ringrazio anticipatamente per un cortese riscontro e la saluto cordialmente.
G.

La risposta dell'ing. Marchetti

Gentile signor G.,
il Consorzio di Bonifica deve farsi carico dell’abbattimento della barriera architettonica per consentire l’accesso ai suoi uffici.

Ing. Marco Marchetti
www.vimec.biz

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