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Salve
sono la mamma di un bimbo di 3 anni e mezzo al primo anno di scuola. Da una prima visita neuropsichiatrica infantile presso una struttura pubblica è risultato essere iperattivo con probabilità di deficit ADHD. A scuola il suo comportamento è insostenibile. Sia io che la scuola saremmo d'accordo all'inserimento dell'insegnante di sostegno. I miei quesiti sono i seguenti:
- oggi 16 marzo si può ancora presentare richiesta di sostegno?
- sono una mamma single non sposata col padre di mio figlio che vive in un'altra regione e che ha riconosciuto il figlio. Poiché è assolutamente contrario a far visitare il figlio o sottoporlo a esami tipo elettroencefalogramma posso procedere senza le sue firme di consenso per ottenere la diagnosi funzionale? abbiamo entrambi la patria potestà ...
- quale è l'iter per avere il sostengo?
- posso anche usufruire dell'indennità di frequenza una volta ottenuta la diagnosi funzionale o è sufficiente un certificato medico che attesti la limitatezza del piccolo a compiere compiti in base alla sua età ? per l'ottenimento dell'indennità viene considerata la mia sola situazione economica (nulla in quanto disoccupata) o prenderebbero in considerazione quella di mio padre pensionato presso la cui abitazione siamo residenti io e mio figlio risultanti anche nel suo stato di famiglia?
M.



La risposta dell'esperta scuola


La richiesta di sostegno si può presentare alla scuola in qualsiasi momento ma la scuola può fare richiesta di sostegno solo in due fasi dell'anno: la prima di solito a febbraio /marzo e la seconda a giugno/luglio. Il sostegno sarà assegnato a partire dall'anno scolastico successivo a quello della presentazione a meno che la scuola possa già avviare un progetto di integrazione scolastica con il personale a disposizione. Di solito ciò è molto improbabile in quanto il personale di sostegno è a mala pena sufficiente per gestire l'anno in corso.
Il consenso dei genitori è indispensabile perché la scuola possa avviare le procedure per la richiesta di sostegno didattico e nel suo caso occorre anche quello del padre del bambino. Visto che lei lo ha già sottoposto a un accertamento, può far valere con il padre gli interessi del bambino e il suo diritto alla tutela della salute psicofisica. La diagnosi può essere rilasciata comunque ma all'atto della consegna a scuola, il padre dovrà dare il suo consenso.
Non mi è chiaro il suo riferimento all'indennità di frequenza, forse vuole intendere l'esonero dal pagamento della retta per la refezione scolastica. Se è così, deve rivolgersi direttamente all'Ufficio apposito presso il suo comune di residenza che saprà darle anche indicazioni circa il dubbio sullo stato di famiglia.

Ada Maurizio
dirigente scolastico

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