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Salve dott.ssa, avrei bisogno di alcuni riferimenti normativi, ma soprattutto un consiglio per una mamma al quanto disperata.
Le spiego, ho due figli portatori di handicap, di cui uno, Gianfranco, che ha un disturbo di bipolarità , e per questo motivo, ad ogni provocazione fatta da suoi coetanei (15enni), sia per gioco, o peggio, per bullismo, Gianfranco reagendo a quest'ultime, qualsiasi cosa faccia, (...e tengo a precisare che sono ragazzi di 15 anni e che Gianfranco, così come loro, alterna momenti di tranquillità a momenti di depressione, con la sola differenza che il suo disturbo porta il più delle volte a manifestarla...) anche scherzando, con i suoi amici, i suoi insegnanti traducono qualsiasi sua emozione in quel maledetto disturbo di cui ne soffre, chiedendomi più volte di fargli cambiare scuola in quanto la loro è una scuola che non vorrebbe questi tipi di problemi-"scuola modello"-.
Preciso che tante volte mi hanno minacciato che avrebbero avvisato i carabinieri, l'ASL ed altri organi in modo da allontanare mio figlio dalla scuola, inoltre aggiungo che è costantemente seguito dalla mia famiglia, usa psicofarmaci ed abbiamo costanti colloqui con psicologo, e tanti di tipo familiare.
Considerando che Io sono le braccia, la mente e gli occhi di questi due miei figli, da mamma le chiedo un aiuto(non compassione...) ma solo delucidazioni per far valere qualche diritto che questi disabili per natura dovrebbero avere, in quanto uomini, in quanto riflessivi, in quanto vivi.
Sentiti ringraziamenti di tutto cuore.
P.


La risposta dell'esperta scuola


Da un punto di vista strettamente normativo suo figlio ha diritto di frequentare la scuola che lei sceglie, sia in quanto minore che per assolvimento dell'obbligo scolastico. Le norme a cui riferirsi sono la legge 104/92 e la legge 76/05, rispettivamente la legge quadro sulla disabilità e la legge sull'obbligo scolastico.
Per quanto riguarda il suo rapporto con la scuola del ragazzo e, soprattutto, la sua serenità di madre penso che sia opportuno fare una riflessione sulla scelta della scuola per capire quanto sia stata opportuna rispetto ai bisogni del ragazzo, infatti, l'offerta formativa per il secondo grado scolastico è varia sia rispetto agli indirizzi di studio che alla durata degli stessi. Inoltre, suo figlio ha ancora l'età dell'obbligo scolastico e quindi non può essere rifiutato né cacciato dalla scuola. Le suggerisco di valutare seriamente la possibilità di cambiare scuola non perché qualcuno glielo impone ma perché, da quanto descrive, la scuola che suo figlio frequenta non mi sembra in grado né di accogliere tantomeno di gestire la disabilità .

Ada Maurizio
dirigente scolastico

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