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Gentile mammaMarina, la seguo sul forum di disabili.com anche se ancora non sono iscritta. Mi ha aiutato tanto con i suoi consigli, ad esempio l'uso dell'acqua in gel, una vera manna.
La disturbo, se può aiutarmi a chiarire se alla richiesta dell'ufficio del ns. Comune (LATINA) dobbiamo aderire, in quanto con comunicazione scritta ci hanno informato che da gennaio/10, dopo presentazione dell'ISEE (familiare) si dovrà pagare una quota oraria per le ore di assistenza. Sino ad ora tale quota non era richiesta alle famiglie con disabili, l'assistente sociale mi ha snocciolato tutta una serie di comuni della ns. provincia che fanno pagare, ma  non sappiamo a
quale legge, decreto o norma si appellino. Come e dove posso rivolgermi per farmi un'idea? che strada intraprendere?  La ringrazio infinitamente un caro saluto e nel mio cuore siamo tutte CAVALIERI DEL LAVORO!!!
Mamma Mirella


La risposta di mamma Marina


Carissima M.
La legge 328/2000 all'articolo 25 recita: (Accertamento della condizione economica del richiedente)

1. Ai fini dell'accesso ai servizi disciplinati dalla presente legge, la verifica della condizione economica del richiedente è effettuata secondo le disposizioni previste dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, come modificato dal decreto legislativo 3 maggio 2000, n. 130.
http://www.parlamento.it/parlam/leggi/00328l.htm

Per cui è possibile che chiedano un contributo per l'assistenza, ma devono solo tener conto dei redditi della persona con disabilità e non il reddito familiare.
Se questo è stato richiesto è necessario "armarsi" di carta e penna e scrivere al Sindaco e all'assessore dei servizi sociali di Latina sottolineando che le normative comunali non possono ignorare le disposizioni di legge nazionali.

Cordialmente,
Marina

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