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Ho 54 anni, cardiopatico grave, rischio una sincope in ogni momento, a gennaio 2012 il mio cuore funzionava al 25%, ora al 45%, e con tutto il resto che ho vado tutti i giorni a lavorare come se stessi bene, e lei 52 anni senza figli né parenti né più amici da quando si e' ammalata,e' possibile che con tutti i dolori forti che ho, ed e' tutto documentato da raggi, eco, tac, risonanze magnetiche,io debba andare a lavorare e non dire niente a nessuno per paura di essere licenziato, visto che lavoro per un piccolo privato? Io devo far finta di star bene e soffrire? E' QUESTA L'UMANITA' DELLA NOSTRA SOCIETA'. Ora capisco quelli che si suicidano: è la disperazione. Una volta pensavo che fossero pazzi,ma quando non trovi una soluzione a veri problemi cosa fai? Almeno io devo lavorare se non ho almeno una pensione minima che mi consenta di non morire. Io e mia moglie ci siamo sposati dopo 16anni di convivenza, in ospedale all'uscita del coma 8 giorni prima di natale, è stato il regalo più bello che potessi farle. Era completamente paralizzata, ma ragione e memoria perfetta. La mia vita è un inferno, l'unica gioia è mia moglie che anche se è malata è la donna più bella del mondo. Ma io non ce la faccio più e lei se ne accorta, cosa devo fare? Non vogliamo finire in una casa di riposo, piuttosto la morte. Consigliatemi ma bene perché la situazione è grave e non posso perdere il solo lavoro che ho. Lo stipendio è basso (1000euro), ma senza e' peggio.
Grazie
G.

La risposta di mamma Marina

Carissimo G.
Ha fatto domanda di invalidità lavorativa? Sarà sottoposto a visita presso l’INPS e se la commissione e riconoscerà il diritto potrà andare in pensione . Ha presentato domanda di invalidità civile  per lei e per sua moglie? Se sua moglie è paralizzata le riconosceranno l’indennità d’accompagnamento. Non si scoraggi, che a tutto c’è rimedio.

Cordialmente,
Marina



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