Menu

Tipografia
successo: cartello stradale con scritta La disabilità nella quotidianità è anche grandi piccole imprese. Ne parliamo con Marta Pellizzi, che ce le racconta nel suo sito True Realities

L'evento mondiale delle recenti Paralimpiadi di Londra ha portato i media a riservare finalmente un inedito spazio alla disabilità ,  parlando  dei nostri atleti, delle loro abilità , dei loro sforzi nel riuscire a conquistare il podio. Recentemente, Roberto Saviano, ospite della trasmissione Che tempo che fa, ci ha ricordato la storia straordinaria di Michel Petrucciani, pianista jazz di fama mondiale affetto dalla "Sindrome delle ossa di cristallo", che non gli ha impedito di diventare una star.

Grandi storie di grandi personaggi che nonostante la disabilità hanno conquistato la fama e l'amore del loro pubblico, dunque. Ma come ben sappiamo, al di là dei riflettori, ci sono tante altre storie di persone "normalmente disabili" che meritano di essere raccontate, per la caparbietà con cui ogni giorno cercano di superare i loro limiti.

Una nuova voce in questo senso è quella di Marta Pellizzi, giovane ragazza non vedente, studentessa di Scienze e Tecnologie della Comunicazione all’Università di Ferrara. Marta ha creato il blog "True Realities", nel quale racconta a noi lettori storie di persone con disabilità , le loro piccole e grandi imprese. Ciò che si vuole mettere in luce in questo blog sono le persone, e ciò che caratterizza ogni persona sono i talenti, le passioni e la soddisfazione nel dire: io sono un atleta, o uno scrittore, o un giornalista.

Per saperne di più sul progetto, abbiamo fatto qualche domanda a Marta Pellizzi.


Di disabilità si parla poco, spesso solo in termini compassionevoli. Con questo blog tu ci presenti anche una lettura diversa della disabilità . Come nasce il progetto "True Realities"?
TRUE REALITIES significa €˜Vere Realtà ‑¬. Ho voluto dare questo nome al progetto poiché avevo bisogno di poter parlare agli altri già attraverso il titolo, facendo comprendere che aprendo quel varco si avrebbe scoperto la realtà , quella realtà che nessuno racconta e che pochi notano. True Realities nasce dall’esigenza di raccontare ‑¬â€˜ invece di storie di ladruncoli e penosi finali ‑¬â€˜ la quotidianità di chi vive in diverse condizioni. Uno spazio dove dimentico e faccio dimenticare il pesante termine €˜Disabile‑¬ ed offro invece storie di persone che sono tutt’altro che deboli. La quotidianità che tutti vivono, i grandi gesti ed i piccoli passi, doveva essere portati a galla, per dimostrare che il talento non sta solo nella perfezione ma nel superarsi, superarsi di molto.

Nel tuo blog troviamo storie, interviste, riflessioni... con che criterio scegli argomenti e storie da raccontare?
Il mio blog ha varie sezioni e tutto è casuale e tutto è fisso. Dipende, dipende dai momenti e da ciò che succede, da ciò che voglio comunicare. Una cosa è certa: non sono io a scegliere ma sono gli altri a scegliere di raccontare.

True RealitiesA questo punto la domanda è d'obbligo: qual è tra quelle di True Realities la storia che più ti ha coinvolta e colpita?
Potrei dire tutte, ma non sarei sincera. Alcune storie le prendo a cuore, ovvio, altre le sento un po’ più lontane ma sono comunque di grande valore (altrimenti non le condividerei). Ad ogni modo la storia che è stata il punto di partenza, quella che è stata fondamentale, è la prima che ho condiviso, lo stesso giorno che il blog è nato.

Raccontare di sè aiuta molto, sia se stessi che gli altri: se non ci fosse stato internet come avresti espresso questa tua creatività ?
Se internet non ci fosse stato avrei comunque creato un progetto, identico a True Realities, ma lo avrei sviluppato con altri mezzi: avrei forse creato una rivista. Ma l’idea di una rivista non è solo un’idea che poteva essere portata avanti se internet non ci fosse stato. Ma non posso anticipare nulla‑¬¦

Qual è quindi il tuo messaggio a tutti coloro che mettendo da parte il loro talento rinunciano ai loro sogni?
Non avrei messaggi, ma solo due parole: Non farlo!
Rinunciare al talento ‑¬â€˜ al prorpio ‑¬â€˜ è come uccidersi e negare agli altri il bello di noi stessi. Credo sia uno sbaglio, il più grande che si possa fare. Perché possiamo girarci, non guardarlo, calpestarlo, odiarlo, chiuderlo in un cassetto, ma il talento resta e resterà per sempre.

Visita il sito di Marta:

truerealitiesblog.wordpress.com


IN DISABILI.COM:

ROBERTO SAVIANO A CHE TEMPO CHE FA: RETORICA DEL DIVERSAMENTE ABILE O SPAZIO DI RIFLESSIONE?

Redazione


Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy