Buon giorno,
Mi chiamo M. ho 36 anni e abito nella provincia di Pordenone, nel 1998 ho avuto un grave incidente in moto e dopo l’interim ospedaliero durato 8 mesi, fra coma profondo, coma vigile e riabilitazione a seguito di una paresi al lato sx: braccio/gamba mi è stata riconosciuto il 100% di invalidità .
Dopo qualche periodo tramite l’assistente sociale mi è stato proposto di far parte della categoria protetta per gli inserimenti lavorativi, per far parte di questo targhet mi hanno declassato al 90%, e avendo una piccolissima percentuale in una società familiare con reddito mio annuale che sfora di poco il tetto per la pensione con conseguente tassazione che la riducono alla metà il mio €˜fatturato", mi è stata sospesa la pensione di invalidità , a maggio a seguito della visita in commissione e di non fondamentali alterazioni o peggioramenti del mio stato fisico ( la mia deambulazione è lenta e gravemente claudicante, gli scalini in salita e discesa riesco a superarli solo aiutandomi vistosamente al corrimano), e soprattutto per lasciarmi nell’ €˜inserimento lavorativo‑¬ mi hanno riconfermato tale percentuale perché io possa così in un futuro inserirmi in una realtà lavorativa, cosa che non è mai successa e adesso mi sono escluso dai continui umilianti colloqui lavorativi e assistenziali.
Lo so che per riavere la misera ma sempre utile pensione dovrei ritornare al 100%, su suggerimento di un medico condotto amico mi ha consigliato di rivedere la commissione e chiedere l’aggravamento almeno 7/8 mesi dopo l’ultima visita, visto che il mio obbiettivo è poter ritornare al 100%, sicuramente il mio stato di salute lo richiede ma altrettanto sicuramente non posso ripresentarmi facendo cenno alla pensione, quali sono le sostanziali differenze di sussistenza e gravità fra il 100% che è quella con un reddito maggiore e le altre minori?
Un ultima e risolutiva domanda: c'è on line una tabella che possa darmi delucidazioni e indicarmi con certezza quali sono le lacune a me riscontrabile con certezza che possano provare questa €˜scalata‑¬?
Vi ringrazio infinitamente per dedicarmi qualche minuto del vostro prezioso tempo, ma anche vi ringrazio a nome di tutte quelle persone che come me hanno bisogno di enti e associazioni che come le vostre aiutano ad alleviare le difficoltà
IN FEDE
M.P.
La risposta di MammaMarina
Caro M,
lei può tranquillamente rientrare nelle categorie protette per l’inserimento lavorativo anche se le venisse riconfermata l’invalidità al 100% con l’accompagnamento , infatti la Legge 508/1988 articolo 1 comma 3 recita:
3. Fermi restando i requisiti sanitari previsti dalla presente legge, l'indennità di accompagnamento non è incompatibile con lo svolgimento di attività lavorativa ed è concessa anche ai minorati nei cui confronti l'accertamento delle prescritte condizioni sanitarie sia intervenuto a seguito di istanza presentata dopo il compimento del sessantacinquesimo anno di età ..
Lei può ripresentare domanda di aggravamento trascorsi i 6 mesi dal ricevimento del verbale di invalidità solo se sono sopraggiunte variazioni e peggioramenti nel suo stato di salute dall’ultima visita oppure presentare opposizione con un ricorso , ma in questo caso deve essere assistito da un legale o rivolgersi a un Patronato.
La pensione potrebbe percepirla ugualmente anche con il 90% di invalidità ,sono i limiti di reddito a variare infatti per l’anno 2009 per una percentuale di invalidità riconosciuta dal 74% al 99% il limite di reddito da non superare è di 4.242,42 euro , invece per le disabilità al 100% il limite di reddito è di 14.480,81 euro .
Con il riconoscimento al 100% avrebbe anche diritto probabilmente all’indennità d’accompagnamento anche se questo riconoscimento è a discrezione della Commissione ..
Oltre all’invalidità è utile richiedere anche lo stato di gravità ai sensi della legge 104/92 qualunque sia la percentuale riconosciuta questo per poter usufruire di alcune agevolazioni lavorative e fiscali.
Cordiali saluti,
Marina
