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family caregiver: locandina con pesce grande che mangia pesci piccoli Procede a grandi passi l'azione legale collettiva del Coordinamento Nazionale Famiglie di Disabili Gravi e Gravissimi che chiede il riconoscimento della figura del caregiver familiare

Famiglia, cara famiglia. Come sappiamo, in Italia è il nucleo famigliare la principale rete di supporto ed assistenza delle persone con disabilità . Non gli corrisponde però un adeguato supporto da parte dello stato, riconoscendo in particolare alla figura del caregiver (la persona che si prende cura del malato) adeguate tutele.

Il Family Caregiver  è colui - ma molto più spesso colei - che si occupa in ambito domestico di un familiare affetto da grave disabilità , una figura fondamentale per il tessuto sociale, in Italia del tutto misconosciuta, nonostante tutti i Paesi Europei ne riconoscano, invece, l'altissima rilevanza con leggi e provvedimenti specifici. Dopo un'attesa di quasi vent'anni, durante i quali il Parlamento italiano non è riuscito a legiferare nemmeno sul prepensionamento dei Family Caregiver, nonostante in tutte le passate Legislature centinaia di Parlamentari  avessero caldamente appoggiato il provvedimento, su iniziativa di due familiari caregiver molto agguerrite, Chiara Bonanno e Maria Simona Bellini, si è deciso di passare ad azioni concrete.
A fine 2012 è partita infatti una iniziativa per riunire i caregiver familiari verso una azione legale collettiva, promossa dal Coordinamento Nazionale Famiglie di Disabili Gravi e Gravissimi, affinchè anche nel nostro Paese questa figura riconosciuta e valorizzata con adeguata retribuzione e copertura assicurativa, oltre che tutela previdenziale. Dopo una raccolta delle firme che ha raggiunto e superato quota mille, è quindi partito il ricorso collettivo.

Fanno ora sapere dal Comitato che, dopo diversi mesi dedicati all'organizzazione e allo studio della strategia legale, elaborata dall'avvocato Marco Vorano di Venezia, e con la convinta partecipazione di migliaia di persone che vivono in prima persona questa particolare condizione di vita, i ricorsi verranno a breve depositati nei Tribunali di Milano, Palermo e Roma. Ma c'è di più: da ogni angolo d'Italia stanno infatti partendo migliaia di lettere indirizzate all'INPS, con le quali i Family Caregiver chiedono che vengano finalmente riconosciuti loro, i diritti rispetto al proprio impegno di assistenza e cura che può protrarsi anche 24 ore su 24 per 365 giorni l'anno.
Inutile nascondere, infatti, che chi si occupa a tempo pieno di un familiare gravemente disabile o non autosufficiente deve rinunciare a una vita piena: rinunciare a un lavoro, nessuna festività , dedizione ventiquattr'ore su ventiquattro al congiunto, con dimostrate aspettative di vita ridotte a causa dello stress quotidiano.

Gli organizzatori sono ottimisti sull'esito della loro battaglia. Così Maria Simona Bellini: "Dato che lo Stato volutamente ci ignora, pur sapendo a quale impegno siamo sottoposti e quanto rappresentiamo per il welfare italiano, i nostri diritti andremo a reclamarli nei Tribunali e siamo molto ottimisti. Crediamo che la Giustizia del nostro Paese non potrà ignorare che l'Italia è l'unico Paese occidentale a non aver mai legiferato in favore dei Family Caregiver."

Intanto la macchina informativa continua imperterrita: in programma l'organizzazione di incontri nelle città sedi dei Tribunali dove verranno depositati i ricorsi, mentre le info tra le famiglie viaggiano sul web, in particolare sui social network.

Vi terremo informati sugli sviluppi.


Per info sulla petizione:

http://la-cura-invisibile.blogspot.it/

Gruppo Facebok del Coordinamento



IN DISABILI.COM:

CAREGIVER FAMILIARE: LE FIRME PER IL RICONOSCIMENTO A QUOTA 800

I FAMILIARI DEI DISABILI GRAVI INDICONO UNA AZIONE LEGALE PER CHIEDERE IL PREPENSIONAMENTO


Redazione



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