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Formazione, sensibilizzazione, consapevolezza sono le parole d’ordine per un intervento che renda cittadini attivi le persone con disabilità intellettiva e/o relazionale

 

Essere cittadini non è una banalità e non è scontato, soprattutto quando si sia in presenza di disabilità intellettive o relazionali. Ma la persona con disabilità non solo ha diritto alla partecipazione e alla inclusione sociale: può essere inoltre portatrice di un contributo nella società in cui vive, nella quale deve poter essere attore attivo rispetto alle decisioni che la riguardano.

E’ proprio su questa consapevolezza che è stato costruito il nuovo progetto di Anffas Onlus "Io Cittadino! Strumenti per la piena partecipazione, cittadinanza attiva e self advocacy delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale", che ha come scopo principe la realizzazione del primo movimento di self-advocacy italiano composto da persone con disabilità intellettiva e/o relazionale al fine di garantire a queste ultime opportunità, supporti ed empowerment per l’affermazione del diritto all’auto-determinazione, partecipazione ed inclusione nella società e per la piena valorizzazione del loro ruolo attivo di cittadini, così come sancito dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.

Per farlo, il progetto intende introdurre in Italia competenze, metodologie ed esperienze maturate a livello internazionale nell’ambito del movimento per la self-advocacy portato avanti dalle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale di tutto il mondo ed in tal senso sarà fondamentale la partecipazione e l'appoggio dell'EPSA, la European Platform of Self-Advocates, dichiara Anffas.

Il  progetto, che mira in primis all’aumento della consapevolezza, delle abilità e dell’empowerment delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, tra gli altri obiettivi si pone quello dell’avviamento di gruppi pilota di self-advocacy e dell'identificazione di un proto-nucleo di leader con disabilità intellettiva e/o relazionale per la successiva costituzione della prima Piattaforma Nazionale di Auto-rappresentanza italiana.
In particolare, partendo dalla costituzione di 8 gruppi pilota sul territorio italiano composti da 60 persone con disabilità intellettiva e/o relazionale e 30 persone di supporto, è prevista l’attivazione del  coinvolgimento diretto delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale volto a sostenere la causa della disabilità. Da qui, l’obiettivo sarà la formazione di 8 leaders con disabilità intellettiva e/o relazionale per poi attivare la formazione e la sensibilizzazione di famiglie, operatori di settore e leaders associativi, fino a giungere al lancio di una campagna di sensibilizzazione che sarà realizzata con la diretta e piena partecipazione – nella forma del racconto in prima persona delle proprie esperienze delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale coinvolte - e che andrà a raggiungere l'intera comunità.

Il progetto, che viene illustrato in formato facile da leggere qui, verrà presentato a Roma il 10 dicembre 2015  a Grand Hotel Palatino, in via Cavour 213. Qui il programma.

Per info:
www.anffas.net


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Redazione

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