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dopodinoi maniI 150 milioni di euro previsti per il fondo non saranno destinati ai bisogni dei disabili

E’ davvero uno schiaffo non indifferente, quello che le famiglie dei disabili hanno ricevuto un paio di giorni fa, quando l’ipotesi di un fondo da destinare al €˜Dopo di noi‑¬ è andata definitivamente in fumo, con la parola fine posta dal sottosegretario alle Politiche sociali Cecilia Guerra, nel corso dell’ultima audizione della Commissione Affari sociali della Camera Guerra. 

A pochi giorni dal recente fatto di cronaca che ha riportato sotto i riflettori la questione dell’accoglienza e assistenza ai disabili rimasti soli o senza tutele, la notizia lascia un po’ tutti sconcertati. I 150 milioni di euro che avrebbero dovuto rappresentare la cassa per assicurare un futuro ai disabili gravi rimasti senza famiglia o assistenza, dopo  una valutazione all’esame dei deputati durata due anni, non saranno dunque destinati allo scopo. Il governo, almeno per ora, non darà una risposta a tutte quelle famiglie che si chiedono che ne sarà dei loro figli disabili quando loro non ci saranno più, gettando sulle loro spalle un ulteriore fardello.

Le critiche da parte dei membri della commissione non sono mancate, ma questo poco cambia per  le sorti dei circa 2,6 milioni di disabili gravi oggi in Italia (dati Censis). Senza questo fondo, non si potranno realizzare altre strutture di tipo famigliare che possano dare accoglienza ai disabili rimasti senza parenti, negandogli così quella apparente continuità di vita domestica così importante per queste persone. A trovarsi quindi senza strutture adeguate saranno in primis gli anziani, ma a destare più preoccupazione sono i disabili più giovani, che non potranno contare in eterno sul supporto dei genitori.

Ora, non è dato sapere se qualcosa cambierà , magari anche grazie alla mobilitazione dei disabili che giustamente mettono in moto qualsiasi tipo di protesta, organizzandosi sempre più spesso nel web, per far sentire la propria voce. In ogni caso, visti i tempi e le recenti manovre del Governo, l’orizzonte sembra abbastanza buio, mentre la tendenza sembra sempre più quella di sperare sui Comuni e su eventuali iniziative di tipo locale, come già nel caso delle agevolazioni sull’IMU per disabili e anziani ricoverati,a discrezione locale.

Al di là delle polemiche, comunque, una riflessione viene spontanea, considerando anche che la cifra di 150 milioni di euro è la stessa che l’Italia spende per meno di tre mesi di missione in Afghanistan. Uno stato che destina alla spesa sociale per disabili, anziani e minori non più dello 0,4% del Pil è uno stato a cui stanno davvero a cuore i propri cittadini?


IN DISABILI.COM:

COSA SI FA E ANCORA NON SI FA PER IL €˜DOPO DI NOI‑¬: UNA MAMMA RACCONTA

DOPO DI NOI: ECCO €˜QUELLO CHE MANCA‑¬


Francesca Martin

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